Il Ritratto di
Cristina di Svezia
un ritratto ARTificiale
Un gioco di riflessi e riflessioni, rispecchiamenti e proiezioni, “Ritratto di Cristina” è un incontro con il personaggio storico, e con il suo mito, attraverso gli aspetti che riverberano nella nostra contemporaneità (la visione paneuropea in nome di un regno della cultura, la passione per l’arte e per la scienza che si compenetrano, l’attraversamento delle lingue e dei linguaggi) e attraverso il ritratto in cui trovare il suo sguardo su se stessa e il segno e il tratto del suo tempo proiettato verso il futuro.
“Ritratto di Cristina” è un incontro, dicevamo, o meglio è un dispositivo per incontri.
“Nel mio lavoro di interpretazione mi sono posta difronte al quadro come davanti ad uno specchio. Mi sono immersa in una espressione, mi sono addentrata attraverso le fibre della tela e la materia delle campiture pittoriche fino a cercare lo spirito del ritratto, quello che, insieme al pittore, Cristina ha scelto per rappresentarsi, ne ho cercato la voce – quella sonora e quella esistenziale. E allo stesso tempo abbiamo acceso e sciolto in emozioni e pensieri la ieraticità dello sguardo dipinto, facendo sì che il quadro imparasse attraverso l’intelligenza artificiale a nutrirsi della morbidezza, della vita, della mia interpretazione.”
“Per dar vita al ritratto di Cristina abbiamo scelto di utilizzare e, ancora una volta, sperimentare, un approccio diverso.
Volevamo che fosse Cristina stessa a raccontare la sua storia, che fosse suo il viso che gli spettatori avrebbero visto muoversi e parlare.
Abbiamo scelto così di dar vita a una immagine dipinta quattrocento anni fa, il ritratto di Cristina di Svezia.
Per ottenere questo effetto abbiamo utilizzato dei sofisticati algoritmi di machine learning, addestrati a riconoscere volti attraverso la riproduzione e l’analisi di centinaia di riprese video. Questi algoritmi sono quindi in grado di riconoscere gli elementi caratteristici di un volto, tracciarne i movimenti e creare un modello che può essere quindi applicato ad una immagine per creare una animazione che riproduca quanto più fedelmente possibile il video originale.
Siamo partiti dal lavoro attoriale e interpretativo di Gaia per realizzare un video, spezzato poi in frammenti di 30 secondi, che sono stati analizzati dal sistema. Ogni frammento ha generato un modello di animazione poi applicato all’immagine del quadro.
Il procedimento, per quanto reso, in parte, più semplice dal sistema di intelligenza artificiale, è stato estremamente lungo e impegnativo. Ogni secondo del video finale, ha richiesto tra riprese, analisi computazionale, creazione dell’animazione e post produzione, circa 3 minuti di lavoro. Il video finale ha una durata di 9 minuti.”
Così per Paesaggi Umani di Urban Experience abbiamo lavorato a rilevare e rivelare un frammento di genius loci, facendo apparire e riverberando la presenza di Cristina di Svezia nel chiostro di San Salvatore in Lauro, uno dei luoghi emblematici della sua presenza a Roma. Abbiamo proiettato il ritratto e innescato un congegno di incontro. Un incontro su più piani, visivo e uditivo.
“Le persone presenti hanno visto, mentre molti altri sintonizzati in diretta su radiowalkabout.it hanno sentito, aprirsi la porta attraverso cui si narra che Cristina incontrasse Decio Azzolino e hanno seguito il mio corpo che li ha invitati ad attraversare gli spazi fino a veder apparire la proiezione del ritratto parlante e i suoi rimandi, ho poi accolto su di me l’immagine di Cristina, mi sono fatta schermo e medium per l’ultima parte che si è offerta come ennesimo nuovo inizio e abbiamo chiuso l’incontro facendo risuonare lo spazio delle parole cosmogoniche delle Metamorfosi di Ovidio.”
Abbiamo dunque chiuso con il grande inizio.
Massimo Di Leo e Gaia Riposati