NuvolaProject a NFTNYC2023

Però ieri qualche soddisfazione ce la siamo presa. Siamo saliti sul palco e gli abbiamo detto che le cose si possono fare in ”modo diverso”, che se nel digitale ci arrivi (come artista o performer) e non ci sei nato, puoi sfruttarla la tecnologia per fare cose “nuove” rimanendo coerente con la tua storia. Se sei un attore puoi riprenderti e fare un video, va bene, lo fanno tanti, oppure puoi prendere la tua performance e usarla con AI per animare un quadro, e farlo recitare, non parlare. Che se costruisci installazioni fisiche interattive pensate per coinvolgere il pubblico nel mondo reale, puoi ricreare artefatti digitali che interagiscono con il mondo digitale e con quello reale e fisico, magari anche una maglietta che indossi e che reagisce e si colora di lampi quando succede qualcosa su Twitter e tu stai lì sul palco difronte a decine di sguardi entusiasti. Che se scrivi un libro e lo vuoi fare diventare digitale, non ti fermi a fare un PDF, lo porti avanti fino a trasformarlo in una intelligenza artificiale che non si limita a ripetere quello che c’è scritto sul libro, ma ti interroga lui, ti propone cose nuove e ti stimola e fa riflettere, si è nutrita l’AI dei concetti del libro ed è in grado di realizzare e proporre cose nuove basandosi su quei concetti. Gli abbiamo detto che se vuoi ricreare un Museo nel metaverso non devi replicare l’esperienza reale di muoversi in uno spazio digitale per vedere repliche statiche delle opere vere, perché si, aiuta certo se non ci puoi andare fisicamente in quel museo, ma sarà sempre una esperienza povera rispetto a quella che puoi avere nel mondo reale, e allora usala la tecnologia per fare qualcosa che nel mondo reale non può accadere. Insomma “innovate, don’t imitate”.

Insomma abbiamo cercato di essere noi al meglio. Soddisfattissimi.

P.S. la nostra maglietta Nuvola interattiva ha fatto impazzire NY.

Qui trovate il video del nostro talk